GENOVA


12/14 SETTEMBRE 2024

SALONE INTERNAZIONALE
DEL TURISMO

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Lo studio delle lingue veicolo di cultura e valorizzazione del patrimonio Unesco.

04 Agosto 2020
Intervista a Pina Foti, presidente IALCA e Italian in Italy   I soggiorni – studio possono essere un ottimo volano di conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale di un paese. Lo ha compreso, ormai più di trent’anni fa, Pina Foti, imprenditrice di successo, oggi presidente della IALCA, Associazione Italiana degli Agenti e Consulenti Linguistici, nonché fondatrice di Italian in Italy, Associazione Nazionale di Scuole di Lingua e Cultura Italiana, accreditata al Ministero della Pubblica Istruzione. Proprio per questo, le due associazioni, per la prima volta quest’anno, saranno presenti al WTE Unesco dal 24 al 26 settembre prossimo a Roma.   In che cosa si sostanzierà la presenza di IALCA e di Italian in Italy al WeGil, in occasione del Salone delle Città e Siti Patrimonio Unesco? Saremo presenti con uno spazio espositivo al salone e promuoveremo incontri con le scuole per viaggi di studio all’estero, e per valorizzare l’esperienza dei corsi di lingua italiana per stranieri come un’imperdibile occasione per immergersi nella cultura del nostro Paese. D’altro canto, ciò che noi facciamo ogni giorno è proprio promuovere e valorizzare la cultura, attraverso lo studio della lingua, il che significa anche il patrimonio artistico e architettonico, le bellezze naturalistiche e ambientali, le tradizioni. Tanto più se parliamo di eccellenze patrimonio dell’Umanità.   In una recente intervista Lei ha definito i suoi studenti “turisti culturali”. Cosa intende? Parlo dei giovani che vengono a studiare in Italia dall’estero, ma anche degli italiani che si recano all’estero. Questi ragazzi normalmente hanno un livello di istruzione molto elevato e sono appassionati della lingua e della cultura del Paese in cui vanno. Gli stranieri che vengono in Italia, per esempio, scelgono il “Belpaese” proprio per il piacere di poter approfondire la nostra lingua, ma anche di poter “vivere all’italiana”. Molto spesso finiscono per diventare anche degli opinion leader per amici e parenti nel loro paese d’origine, dei veri e propri ambasciatori della nostra cultura all’estero.   Può darci qualche dato sull’”industria della lingua” per dare un’idea più esatta di cosa stiamo parlando? I corsi di lingue all’estero sono una realtà in espansione all’interno dell’industria turistica, con un numero sempre crescente di persone che viaggiano per frequentare scuole in altri Paesi, studiare lingue straniere, intraprendere corsi di laurea o di perfezionamento, seguire programmi di istruzione secondaria o superiore o di istruzione a distanza, ottenere certificazioni linguistiche, diplomi e lauree in ambito finanziario, commerciale ed economico, ingegneristico, medico e artistico.   L’Italia, è al primo posto per numero di studenti che si recano all’estero, soprattutto nei Paesi anglofoni: si parla di circa 350.000 studenti all’anno. Il numero di Borse di Studio erogate nell’ambito dei programmi promossi dall’INPS, per esempio, hanno superato le 22.000 unità negli ultimi anni. I PON – Programmi Operativi Nazionali, solo in Italia hanno erogato, nel periodo 2014 – 2020, 3 miliardi di euro. Anche per quel che riguarda l’offerta formativa rivolta agli studenti stranieri si registrano numeri in costante ascesa. Solo nell’ultimo anno Italian in Italy ha registrato 22.400 studenti stranieri che hanno totalizzato 78.000 settimane di studio con una media di 4 settimane di corso di lingua e cultura italiana a studente. La provenienza degli studenti è estremamente variegata, con una robusta presenza europea pari a circa il 50% del totale.