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Aut lux hic nata est aut capta hic libera regnat (O la luce è nata qui o, qui imprigionata, libera regna) Ravenna e l’arte del mosaico

24 Agosto 2022

Newsletter a cura del WTE

Aut lux hic nata est aut capta hic libera regnat
(O la luce è nata qui o, qui imprigionata, libera regna)
Ravenna e l’arte del mosaico

 

L’arte del mosaico ha trovato a Ravenna la sua più ampia espressione: qui è nata l’iconologia cristiana, un misto di simbolismo e realismo, di influenze romane e bizantine; qui un esametro latino sulle pareti della Cappella Arcivescovile recita Aut lux hic nata est aut capta hic libera regnat (O la luce è nata qui o, qui imprigionata, libera regna), a testimonianza dello splendore del ricchissimo patrimonio di mosaici ravennati. Sono ben otto i siti della città proclamati patrimonio mondiale dall’Unesco, monumenti religiosi paleocristiani e bizantini, caratterizzati in gran parte proprio dall’arte musiva, testimoni della grandezza di Ravenna nel corso della storia.

Ancora oggi questo antico sapere del mosaico rivive nelle scuole e nelle botteghe. -spiega il Sindaco della città Michele de PascaleLe forme e le simbologie iconografiche colpiscono anche oggi l’immaginario degli artisti di tutto il mondo così come la varietà dei colori e degli ori che insistono su un sapiente utilizzo della luce. Se il mosaico antico era considerato strumento di esplicazione e diffusione di concetti e significati politico-religiosi, -spiega ancora il Primo cittadino- quello contemporaneo, pur rifacendosi a tali modelli, assume una propria identità iconografica che va dalla realizzazione di quadri figurativi a una visione astratta della realtà sulle infinite sfumature di colore delle tessere. Il mosaico è certamente l’anima profonda di Ravenna, è storia e futuro, è eccellenza artistica e vita quotidiana, è soprattutto metafora di un territorio che sa tenere insieme vocazioni differenti. Per questo è stato intrapreso il percorso di valorizzare la città proprio a partire da questo suo essere. Abbiamo fatto un lavoro di studio e ricerca su come le città lavorano per crearsi una propria identità che possa essere attraente per i cittadini, i turisti o le imprese affinché scelgano di farne parte. Da questo lavoro è emerso come il valore del mosaico possa essere un elemento di grande riconoscibilità per Ravenna; costituisce infatti un grande collettore di esperienze e significati entro cui comunicare e far conoscere un luogo in cui le persone vogliono vivere, lavorare e passare qualche tempo. È nato così un sistema di comunicazione dinamico che guarda ai diversi utilizzi e ai differenti soggetti e ha l’ambizione di crescere insieme alle progettualità che verranno avviate. Un esempio di questo è la prossima Biennale del mosaico primo laboratorio di applicazione e sperimentazione di un’immagine coordinata che vuole coniugare, attraverso una lettura simbolica e contemporanea del mosaico, la tradizione millenaria con le sperimentazioni dell’oggi.

 

Qual è, dunque, il rapporto di Ravenna con i suoi beni Unesco?
Avere un sito che comprende otto monumenti patrimonio dell’umanità non è un episodio per il nostro territorio, tantomeno un riconoscimento formale, -afferma ancora il Sindaco de Pascale- ma il patrimonio Unesco è elemento caratterizzante e trainante, valore aggiunto e segno di identità. Si tratta di andare al fondamento di una cultura, una sapienza e una pratica secolare e ancora viva quale il mosaico e con essa riconoscerci come crocevia tra Oriente e Occidente, crocevia di relazioni e contatti artistici e religiosi di un periodo che stanno all’origine della storia della cultura europea.
L’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale consacra il valore universale eccezionale dei nostri monumenti, al fine di garantirne la tutela a beneficio di tutta l’umanità e di ricordare alla nostra comunità di essere parte di una storia importante di cui essere all’altezza per impegno e dedizione. Nelle basiliche e nei battisteri di Ravenna si conserva il più ricco patrimonio di mosaici antichi di V e VI secolo: nessuna città d’oriente o d’occidente possiede un patrimonio altrettanto ricco per qualità artistica o così importante per il grande significato delle sue immagini religiose.

 

I monumenti che compongono il sito, se si esclude il Mausoleo di Teodorico, abbondano di decorazioni musive, la cui lettura può prendere spunto dalla ricchezza del patrimonio artistico classico, dalle origini dell’iconologia cristiana di cui i mosaici furono altissima espressione o semplicemente dalla bellezza dei cromatismi della loro rappresentazione.
Beni monumentali e produzione culturale sono i poli di un patrimonio materiale e immateriale che costituisce un unicum tematico, metodologico e relazionale. Ricerca, studio, conservazione, valorizzazione e promozione costituiscono le direttrici entro cui si snoda un percorso complesso di dialogo e di innovazione che configurano Ravenna come laboratorio culturale d’eccellenza.
La cultura, germogliata nelle diverse epoche dalle antiche radici, ha caratterizzato la storia della città e, con rinnovato vigore in questi ultimi anni, è stata posta al centro delle politiche di sviluppo, nelle sue diverse dimensioni, in una strategia di innovazione e di costruzione dei valori, che, nel solco della tradizione, guarda al futuro. Anche grazie alla presenza di un capitale artistico prestigioso e al radicarsi di prassi culturali virtuose si è formato un sistema di manifestazioni e istituzioni culturali ampio, articolato e di livello internazionale. I monumenti del sito sono di epoca romana paleocristiana, gota e bizantina, anche se la denominazione con la quale sono stati inseriti nella lista riguarda solo il periodo paleocristiano. Lo stato di conservazione ed il livello di tutela dei monumenti che compongono il sito sono molto elevati: ciò che si è maggiormente modificato nel corso della storia della città è l’assetto e la forma del territorio che li ospita, che ha subito nei secoli radicali modifiche che riguardano principalmente l’ordine idrogeologico della città stessa e la modifica della linea di costa. La presenza di espressioni dell’arte musiva costituisce un elemento valido per delineare l’identità storica di Ravenna e la sua unicità.

E quanto conta dal punto di vista turistico il brand Unesco?
Ravenna si è posta l’obiettivo di diventare un distretto turistico integrato con quello delle aree forti regionali, mettendo a sistema le proprie peculiarità in molti casi uniche: i monumenti UNESCO, i beni artistici e museali, gli eventi culturali di valenza internazionale, la vocazione turistica balneare, il sistema dei parchi tematici, l’impiantistica sportiva diffusa. In questo quadro, il turismo intende svolgere un ruolo non più marginale o integrativo rispetto agli altri settori dell’economia ravennate. Al contrario, si prefigge di diventare una delle filiere dello sviluppo della città, capace di creare reddito, imprese, occupazione e ricchezza per il territorio.

Nell’ambito del sistema turistico della regione Emilia Romagna, Ravenna gode di una posizione centrale e presenta tre importanti risorse rapportate al panorama regionale e nazionale. I tre sistemi sono:
• la città d’arte con le risorse storiche, artistiche e culturali;
• le spiagge di Ravenna, i 9 lidi, ovvero le risorse balneari;
• le risorse naturalistiche ed ambientali.
In particolare le risorse artistiche e culturali di Ravenna hanno la grande valenza di consolidare l’identità della città come destinazione turistica, là dove il patrimonio artistico è segno di eccellenza ed unicità. Il turismo culturale a Ravenna fa ormai parte di una delle priorità economiche e di connotazione del tessuto sociale della città. Il patrimonio di beni monumentali ed artistici, unito alla dinamicità delle nuove offerte che la città è stata in grado di proporre, fanno di Ravenna oggi una delle mete più rilevanti nel panorama delle città d’arte italiane

Quali le azioni e le prospettive di ulteriore valorizzazione, promozione e tutela del patrimonio Unesco della città?

La prassi ravennate di gestione del patrimonio fondata sulla collaborazione tra le differenti prospettive istituzionali e metodologiche ha concorso a dare vita ad una gestione dinamica fortemente orientata alla fruizione integrata con il territorio. La visione di valorizzazione culturale si fonda sull’inscindibile connubio tra gli aspetti conservativi e le finalità di promozione, dove all’esperienza del fare artistico è da sempre connessa la pratica della tutela, della ricerca e della divulgazione. In questo contesto sono state sperimentate buone pratiche di ampliamento dell’accessibilità non solo per gli aspetti legati ai bisogni speciali in ambito sensoriale, ma anche cognitivo. Il patrimonio musivo è diventato così uno spazio di narrazione, di confronto e di crescita della comunità e dei visitatori; si è sperimentato come l’attenzione al pubblico sia un’occasione di crescita del territorio, affinché i valori di unicità ed eccezionalità, alla base del prestigioso riconoscimento Unesco, rientrino nella visione di futuro della comunità.

Forte della ricchezza del suo patrimonio artistico e architettonico patrimonio mondiale Unesco e delle azioni intraprese per la valorizzazione e promozione di tale patrimonio, il Comune di Ravenna sarà presente alla prossima edizione del World Tourism Event, a Verona dal 15 al 17 settembre con l’obiettivo di consolidare l’identità di Ravenna quale capitale dell’arte del mosaico.

L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Verona dal 15 al 17 settembre 2022.
Lo staff del WTE è a disposizione per trovare la migliore soluzione di partecipazione all’evento.
Per informazioni: Tel 0758005434  | mail info@wtevent.itwww.wtevent.it