Chiusa la Conferenza UNESCO “Cultural Heritage in the 21st Century”. Approvato il documento conclusivo “Lo Spirito di Napoli”.
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Newsletter a cura del WTE
Chiusa la Conferenza UNESCO “Cultural Heritage in the 21st Century”. Approvato il documento conclusivo “Lo Spirito di Napoli”.
I 194 Stati membri dell’Unesco hanno approvato il documento conclusivo “Lo Spirito di Napoli” per il turismo sostenibile.
“Lo spirito di Napoli” è il titolo del documento finale firmato dai 194 Stati membri dell’Unesco che si sono riuniti a Napoli per tre giorni per partecipare alla Conferenza mondiale sul patrimonio dell’umanità dal 26 al 29 novembre 2023. Tra i punti fondamentali del documento c’è la necessità di salvaguardare i patrimoni Unesco, come i centri storici, utilizzando “politiche turistiche sostenibili”, interpretando, l’esigenza di limitare gli effetti distorti della turistificazione.
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Il documento porta il nome di Napoli nel titolo, quindi, non solo per motivi geografici, ma perché nel capoluogo partenopeo è stato riconosciuto quello spirito che sa coniugare patrimonio fisico e immateriale. Inteso in quest’ultimo caso, come le tradizioni, la cultura stratificata e millenaria del Popolo Napoletano. I suoi usi e costumi, come l’arte del pizzaiuolo, ad esempio, che sono noti e riconoscibili nel mondo e che fanno parte della città.
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La “Naples Conference on culture heritage in the 21st Century” si chiude così a Napoli dopo 3 giorni molto intensi. I 194 delegati provenienti da tutto il mondo, hanno potuto visitare la città e ammirarne le bellezze, dai Decumani al Lungomare. La convention, voluta fortemente dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stata anche occasione per ricordare la ricorrenza del cinquantennale della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale (1972) e il ventennale della Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (2003), adottata dalla Conferenza Generale dell’Unesco.
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Il testo completo del documento Unesco approvato a Napoli
Noi, Partecipanti riuniti a Napoli per assistere alla Conferenza dell’UNESCO sulle sfide del patrimonio culturale nel XXI secolo (27-29 novembre 2023), desideriamo esprimere la nostra gratitudine al Governo italiano e alla Città di Napoli per aver fornito un contesto unico per riflettere sul futuro della Convenzione dell’UNESCO del 1972 sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale e della Convenzione del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e sulle loro maggiori sinergie, alla luce dei rispettivi 50 e 20 anni di esistenza.
Riconosciamo il ruolo ispiratore svolto dalla città di Napoli nelle nostre risoluzioni, dimostrando una straordinaria integrazione di patrimonio naturale, culturale, materiale e immateriale. Tali componenti sono interconnesse e si rafforzano reciprocamente, dando vita a un esempio unico di potente coesistenza di patrimonio materiale e immateriale profondamente radicato nella vita quotidiana dei cittadini di Napoli. In questo modo, si testimonia il legame fondamentale tra le comunità locali e il loro patrimonio naturale, culturale e vivente.
Ci sono poi una serie di punti che vengono sottolineati nell’introduzione:
Ricordare l’importanza di salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale – sia materiale che immateriale – e naturale delle comunità di tutto il mondo;
Evidenziare i rispettivi risultati raggiunti attraverso l’attuazione delle Convenzioni del 1972 e del 2003 nel corso degli ultimi decenni; contribuire così a un concetto più ampio di patrimonio culturale che includa pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e abilità, trasmesse di generazione in generazione, e testimoniando la ricca diversità del capitale culturale per lo sviluppo sostenibile dei popoli e delle comunità di tutto il mondo;
Riconoscere l’importanza di attuare approcci integrati e innovativi, cercando di generare maggiori sinergie tra le Convenzioni del 1972 e del 2003 per una maggiore e più efficace protezione e salvaguardia del patrimonio in tutte le sue forme.
Considerare l’intrinseca interdipendenza tra il Patrimonio culturale immateriale e il Patrimonio culturale/naturale materiale, idealmente da considerare come “Patrimonio umano nel suo complesso”.
Sottolineare, come sancito nella Dichiarazione MONDIACULT 2022, il contributo delle Convenzioni del 1972 e del 2003 al fine di far progredire il riconoscimento e la promozione della cultura come bene pubblico globale, riconoscendo il ruolo della cultura – in tutta la sua diversità – come motore dello sviluppo sostenibile a beneficio delle comunità e motore della crescita economica delle nazioni.
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Il documento si conclude, infine, con una serie di “azioni” suggerite ai Paesi membri dell’Unesco:
Facciamo appello a tutti gli Stati membri dell’UNESCO e alle parti interessate affinché portino avanti una visione prospettica, mettendo in atto politiche e strategie pubbliche ancorate ai seguenti principi:
• Salvaguardare il patrimonio culturale – sia materiale che immateriale – e naturale attraverso approcci olistici che comprendano la sua ricca diversità nel suo complesso, promuovendo la parità di accesso e di partecipazione per tutti, nonché basandosi su un nesso rafforzato tra il patrimonio e le comunità locali, poste al centro delle strategie culturali come soggetti interessati e titolari dei diritti.
• Sensibilizzare sull’importanza di sfruttare l’interconnessione tra natura e cultura al fine di promuovere la sostenibilità ambientale e affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici, promuovendo risposte innovative, basate sulla comunità e sulla cultura, alle sfide che i siti del patrimonio devono affrontare, come i rischi di catastrofe e la perdita di biodiversità, con l’obiettivo di salvaguardare le pratiche e le conoscenze locali di adattamento e mitigazione.
• Garantire il benessere e il sostentamento sostenibile delle comunità locali e delle popolazioni indigene che vivono all’interno e intorno ai siti del patrimonio, valorizzando e sostenendo il loro patrimonio vivente, proteggendo la loro proprietà intellettuale e riducendo i rischi di appropriazione indebita del loro patrimonio.
• Promuovere un’istruzione di qualità al fine di assicurare che le conoscenze, le competenze, le pratiche, le rappresentazioni e le espressioni siano trasmesse in modo completo, coerente e sostenibile alle generazioni future, promuovendo l’integrazione sistemica del patrimonio culturale in tutte le sue dimensioni, in tutti i contesti educativi formali, non formali e informali.
• Garantire l’inclusione sociale ed economica attraverso strategie e iniziative di conservazione e salvaguardia del patrimonio, che integrino la prospettiva di genere e promuovano il dialogo e la trasmissione intergenerazionale coinvolgendo i giovani.
• Rafforzare ed espandere i partenariati al fine di rafforzare le capacità a livello locale, nazionale e regionale di sfruttare la cultura come vettore di inclusione sociale, crescita economica e occupazione e come potente forza di trasformazione per lo sviluppo sostenibile, la resilienza e la costruzione della pace.
• Sostenere l’integrazione sistemica della cultura nell’azione umanitaria, nelle strategie di sicurezza e nei processi di costruzione della pace, in linea con la risoluzione 2347 (2017) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riconoscendo l’importanza del patrimonio culturale per la pace e la sicurezza.
• Sviluppare e attuare politiche turistiche sostenibili che diano priorità alla salvaguardia del patrimonio nel suo complesso, sfruttandone il potenziale all’interno e intorno ai siti del patrimonio, anche integrando il patrimonio immateriale nella pianificazione e nella gestione del turismo e fornendo soluzioni intelligenti per affrontare le sfide dell’eccesso di turismo.
• Incoraggiare un dialogo sostenuto e costruttivo tra le diverse parti interessate in tutte le fasi dei processi di candidatura relativi ai meccanismi di iscrizione delle Convenzioni del 1972 e del 2003, anche tra gli Stati parte, gli organi consultivi e di valutazione e il Segretariato dell’UNESCO; in tal modo, si garantirà che i dossier di candidatura soddisfino i requisiti necessari prima dell’esame da parte dei rispettivi Comitati, per un inserimento più armonioso, completo ed efficace dei beni e degli elementi del patrimonio.
• Favorire un approccio oggettivo, rigoroso e scientifico alla valutazione dei dossier di candidatura da parte degli organi consultivi e di valutazione delle Convenzioni del 1972 e del 2003, rispettando le raccomandazioni tecniche di questi organismi in merito all’esame dei siti e degli elementi; in tal modo, si rafforza la credibilità delle Convenzioni e si riduce la necessità di salvaguardare e monitorare urgentemente il loro stato di conservazione.
• Fornire una maggiore assistenza agli Stati membri sottorappresentati al fine di garantire una Lista del Patrimonio Mondiale più rappresentativa, equilibrata e credibile, con particolare attenzione all’Africa e ai Piccoli stati insulari in via di sviluppo (Small Island Developing States – SIDS), in particolare promuovendo lo sviluppo di capacità ed esplorando approcci innovativi ai criteri di iscrizione.
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L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Genova dal 12 al 14 settembre 2024.
Lo staff del WTE è a disposizione per trovare la migliore soluzione per la vostra partecipazione
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