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Il Veneto e i siti Unesco. Il Presidente Luca Zaia conferma “Ci candidiamo a sede della borsa internazionale dei siti Unesco. Il WTE? Ci auguriamo che sia di buon auspicio per le candidature aperte come lo è stato per Padova Urbs Picta

02 Febbraio 2022

Newaletter a cura del WTE

Il Veneto è una delle regioni italiane con più beni Patrimonio Mondiale, ben nove dopo il riconoscimento di Padova Urbs Picta l’anno scorso. Segno anche di un’attenzione istituzionale che sostiene e valorizza quanto il territorio esprime. Come ha dichiarato più volte il Presidente della regione Luca Zaia, il Veneto crede molto nel riconoscimento Unesco, nella consapevolezza che la ricchezza che esso contribuisce a valorizzare, costituisce un patrimonio da difendere e consolidare al tempo stesso. Sul brand Unesco, peraltro, la Regione Veneto punta molto anche dal punto di vista turistico per la promozione del territorio.

Non è un caso, dunque, che dopo i nove siti veneti inseriti nella World Heritage List Unesco – Le Dolomiti, l’Orto Botanico di Padova, Venezia e la sua laguna, la città di Verona, Vicenza e le ville del Palladio, i siti palafitticoli dell’Arco Alpino, le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo e Padova Urbs Picta – la Regione punti ora su nuove candidature.

Presidente Zaia, la Regione come sostiene concretamente le ulteriori candidature del territorio?
I siti veneti inseriti nella World Heritage List UNESCO, sono ora nove, numero che la pone in seconda posizione a livello nazionale. Ma questi nove siti sono il punto di partenza, certo non quello di arrivo. Ora abbiamo un’altra serie di dossier pronti per la candidatura, come la Valpolicella, la Pesciara di Bolca, solo per citarne alcuni perché abbiamo un territorio che può offrire moltissimo.
 
Nel 2022, peraltro, ricorre l’anniversario della sottoscrizione della Convenzione di Parigi. La Regione ha in programma iniziative particolari per celebrare questo anniversario?
La Convenzione per la protezione del Patrimonio Mondiale e il riconoscimento dei siti Unesco devono essere considerati i punti di partenza che impegnano le Istituzioni, a tutti i livelli, a mettere in atto iniziative di prevenzione, salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici. Come Regione abbiamo sempre appoggiato le singole candidature e continueremo ad essere della partita sostenendo in tutte le sedi le realtà venete che potranno realmente essere considerate simboli universali di cultura o di bellezza ambientale. Il contributo stanziato a bilancio di 120mila euro intende, infatti, essere di supporto ad altre importanti candidature che mirano a tessere una rete tra i gioielli custoditi all’interno dei confini del Veneto. La candidatura del Monte Baldo, le Mura di Cittadella, il territorio dei Colli Euganei, il Ponte degli Alpini di Bassano, le malghe dell’Altopiano assieme ai quattro comuni sul lago di Garda che concorrono a riserva Mab meritano di essere inseriti nelle liste del Patrimonio mondiale, in quello immateriale o nel programma “L’Uomo e la biosfera”. Ecco che, il 2022, potrebbe essere l’anno giusto per festeggiare ufficialmente il decimo riconoscimento Unesco.

In occasione della passata edizione del WTE, tenutasi a Padova lo scorso settembre, Lei ha annunciato la volontà di dare vita, in Veneto, a un Borsa del Turismo Unesco, così da fare della regione la sede internazionale dei siti Unesco. Quali gli sviluppi di questa prospettiva?
Le ricadute in termini turistici sono sotto gli occhi di tutti: turisti da tutto il Mondo visitano i nostri territori partendo proprio da questi luoghi simbolo, dei punti di riferimento fissi nella mappa del viaggiatore che vuole scoprire il Veneto e che altro non sono che la certificazione che la nostra Regione è ricca di bellezze che meritano di essere scoperte. Proprio per questo motivo ci candidiamo a sede internazionale dei siti Unesco, una borsa unica per buyer e seller di tutto il mondo, non solo virtuale ma anche fisica, dove mettere in vetrina tutti i luoghi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità. Stiamo parlando di centinaia di siti, dai percorsi rupestri dell’Azerbaijan, alle cascate del Niagara, passando per la piana delle piramidi in Egitto, e le nostre Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e l’ultima riconosciuta nel Veneto, Padova Urbs Picta.

Non a caso, il WTE si è tenuto per 4 edizioni a Padova -che proprio l’anno scorso ha ottenuto il suo secondo riconoscimento Unesco con Padova Urbs Picta- e nel 2022 si svolgerà a Verona, dal 15 al 17 settembre. Con quali obiettivi la Regione Veneto si accinge ad ospitare anche la 13° edizione del Salone Mondiale dei siti e città Patrimonio Mondiale?
Come lo è stato Padova per il ciclo di affreschi e l’Orto Botanico, spero che l’edizione prossima di Verona sia altrettanto di buon auspicio per il riconoscimento della tecnica dell’appassimento della Valpolicella, della Pesciara di Bolca e dei siti Rete Natura 2000 costituita dai quattro comuni di Torri del Benaco (capofila), Garda, Costermano sul Garda, San Zeno di Montagna che per il loro elevato valore naturalistico e habitat di specie, diventeranno la “Core Area” attorno alle quali strutturare le buffer zone. Ritengo che tutte e tre siano delle candidature straordinarie che confermano l’eccezionale valore ambientale ed artistico del nostro patrimonio regionale.

L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Verona dal 15 al 17 settembre 2022.
Lo staff del WTE è a disposizione per trovare la migliore soluzione di partecipazione all’evento.
Per informazioni: Tel 0758005434  | mail info@wtevent.itwww.wtevent.it