GENOVA


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In viaggio tra i siti UNESCO del Veneto

15 Marzo 2024

Newsletter a cura del WTE

In viaggio tra i siti UNESCO del Veneto

Il Veneto è una delle regione che più e prima di altre ha creduto e investito nella valorizzazione del brand UNESCO per la promozione turistica del territorio, con particolare attenzione a un turismo culturale, responsabile e sostenibile. Del resto, è anche una delle regioni con più siti Patrimonio mondiale; nove sono, infatti, i siti UNESCO del Veneto, a cui si aggiungono due beni culturali intangibili riconosciuti nel patrimonio immateriale e tre Riserve della Biosfera.

Ma vediamoli nel dettaglio.

Il primo ad essere iscritto nella World Heritage List Unesco è stata, naturalmente, la Città di Venezia con la sua laguna, il cui riconoscimento a patrimonio mondiale risale al 1987. Sette anni più tardi, nel 1994, il Veneto poté aggiungere alla lista la città di Vicenza, a cui nel 1996 si aggiunsero anche le Ville Palladiane, andando a comprendere numerose ville monumentali distribuite in un’ampia parte del territorio regionale.

L’anno successivo, l’Orto botanico di Padova entrò nella WHL UNESCO. Risalente al 1545, è il più antico orto botanico del mondo occidentale che ancora conservi la sua forma e la sua ubicazione iniziale. Nel 2000 un nuovo riconoscimento per la regione, quello della città di Verona, iscritta per la sua struttura urbana e per la sua architettura, esempio di città che si è sviluppata progressivamente e interrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti. Nove anni più tardi è la volta delle Dolomiti, secondo sito naturale italiano riconosciuto patrimonio mondiale dopo le isole Eolie.

A seguire, sono stati riconosciuti patrimonio dell’Umanità i siti palafitticoli di Peschiera del Garda e Tombola di Cerea, in provincia di Verona e quelli di Arquà Petrarca, in provincia di Padova, nell’ambito del sito transnazionale dei siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino, nel 2011, le opere di difesa veneziane tra il XV e XVII secolo nel 2017, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nel 2019 e, infine, nel 2021, i cicli di affreschi del XIV secolo di Padova Urbs Picta, sito composto da otto complessi edilizi, religiosi e laici, all’interno delle mura del centro storico di Padova, che ospitano una selezione di cicli pittorici affrescati tra il 1302 e il 1397. 

Tra i beni immateriali, la prima iscrizione alla lista UNESCO risale al 2020 e riguarda l’Arte delle perle di vetro veneziane, una pratica antica, legata alla maestria nella lavorazione del vetro, grazie a un uso sapiente del fuoco. Un’attività che è particolarmente legata alla città di Venezia e alle isole di Murano, Burano, Torcello e Pellestrina, a cui nel 2022 si è aggiunto il Tocatì, Festival Internazionale dei Giochi di Strada che si tiene ogni anno a Verona con l’obiettivo della salvaguardia e valorizzazione dei giochi antichi e tradizionali.

Le tre Riserve della Biosfera MAB del Veneto risalgono, rispettivamente, al 2015, anno di inserimento nel network mondiale del Delta del Po, comprendente territori del Veneto e dell’Emilia Romagna, al 2019, per il Po Grande, area di quasi 300mila ettari comprendente 83 Comuni situati lungo il corso medio del fiume Po, tra le province di Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, in tre regioni diverse, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Infine, ultima ad essere inserita nel network la riserva del Monte Grappa, nel 2021, che coinvolge 25 comuni del territorio.

Anche per il 2024, sarà possibile conoscere da vicino i beni patrimonio mondiale del Veneto al WTE di Genova dal 12 al 14 settembre.


L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Genova dal 12 al 14 settembre 2024.
Lo staff del wte è a disposizione per trovare la migliore soluzione per la vostra partecipazione.
Per informazioni: Tel 0758005434  | mail info@wtevent.itwww.wtevent.it