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Materia, per un anno alla Reggia di Portici in mostra il legno che il Vesuvio non bruciò ad Ercolano

14 Settembre 2022

Newsletter a cura del WTE

Materia, per un anno alla Reggia di Portici in mostra il legno che il Vesuvio non bruciò ad Ercolano
 
Dal 14 ottobre 2022 al 31 ottobre 2023 in mostra alla Reggia di Portici i manufatti in legno ritrovati negli Scavi di Ercolano. L’antica città vesuviana è l’unica al mondo in cui è stato conservato il legno, utilizzato come materiale di costruzione, di arredo e non solo: serramenti come porte, finestre, tramezzi fino agli arredi come armadi, casse, tabernacoli, letti e tavolini in legno, frutto di un lavoro artigianale realizzato con grande perizia, salvatosi grazie al particolare tipo di seppellimento, causato dalle ondate di fango vulcanico dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.c..

Ercolano non solo è l’unica città del mondo romano che conserva il suo antico fronte a mare e i piani elevati delle case sino al secondo, ma anche quella che conserva il legno come materiale di costruzione, di arredo e non solo. Lo si deve al particolare tipo di seppellimento, causato dalle ondate di fango vulcanico dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.c.
La coltre piroclastica – di circa 20 metri di spessore – ha inglobato, infatti, anche materiali, utensili, elementi architettonici, arredi in legno che si sono carbonizzati ma non bruciati. È stato, tuttavia, il certosino e appassionato lavoro portato avanti da operai, restauratori, architetti e archeologi – che si sono succeduti nella gestione del sito e che si sono passati il testimone da una generazione all’altra nella complessa ed entusiasmante sfida della conservazione a partire dagli scavi Maiuri e poi nel corso di ben nove decenni – a consentirne il recupero. Un elenco di persone e di professionisti impossibile da proporre qui grazie al cui straordinario impegno è giunto a compimento quello che non si esita a definire un prodigio: riannodare nel mezzo a tanta distruzione provocata dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. prima il filo della forma e poi della vita di oggetti destinati all’oblio.
Ercolano conserva quindi un patrimonio di oggetti in legno assolutamente unico che va dai serramenti come porte, finestre, tramezzi fino agli arredi come armadi, casse, tabernacoli, letti e tavolini in legno, frutto di un lavoro artigianale realizzato con grande perizia.

 

L’accurata opera di restauro ha consentito poi il recupero di molti preziosissimi oggetti che pur presentandosi, nella maggior parte di casi come legno carbonizzato, conservano tuttavia la loro forma originale e la raffinatezza delle decorazioni intagliate.
Inoltre, tutti gli oggetti in legno di Ercolano danno uno straordinario riscontro a quanto si conosce dalle fonti scritte, dagli affreschi e dai rilievi antichi e costituiscono una rarissima opportunità di ricostruire le antiche tecniche di falegnameria ed ebanisteria.
 
Il legno e la sua materia sono al centro della mostra Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano, curata dal direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano e dall’archeologa Stefania Siano, e che apre il 14 ottobre nella settecentesca Reggia di Portici – oggi di proprietà della Città Metropolitana di Napoli – residenza estiva della famiglia reale borbonica e sede dell’Herculanense Museum, tra i primi musei archeologici al mondo e meta dei viaggiatori del Grand Tour, nell’ottocento anche residenza di Murat e poi sede della Real Scuola di Agricoltura di Portici. 

 

L’esposizione è prodotta dal Parco Archeologico di Ercolano con il consueto affiancamento del Packard Humanities Institute, partner storico con il quale sono state condivise molte delle più recenti scoperte che saranno per la prima volta presentate al pubblico (come il tetto di legno dalla Casa del Rilievo di Telefo e i mobili rivestiti in avorio dalla Villa dei Papiri). La mostra nasce nell’ambito di una straordinaria collaborazione interistituzionale con la Città Metropolitana di Napoli, il Dipartimento di Agraria e del Musa (Centro Museale Reggia di Portici) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e con lo sponsor di HEBANON Fratelli Basile 1830. L’allestimento è affidato alla società ACME04
Il percorso si articola in alcune delle sale al piano nobile del Palazzo Reale secondo un registro di indubbia potenza evocativa che consentirà al visitatore non solo di apprezzare il vero e proprio miracolo rappresentato dalla conservazione del legno sfuggito alla catastrofe che investì l’area del Vesuvio, ma anche di immergersi nella vita degli antichi e di comprendere, attraverso oltre 120 oggetti tutti provenienti da Ercolano e mai sinora presentati al pubblico in forma monografica, quanto il legno, fosse vitale per ogni attività oltre a essere un materiale prezioso al punto che sovente gli alberi e i boschi assumevano aspetti di sacralità e valori simbolici.

 

La sede della mostra: la Reggia di Portici, un palazzo delle meraviglie


Il legame tra il Parco Archeologico di Ercolano e la Reggia di Portici è intenso, anzi, viscerale. Si può affermare, infatti, che proprio la nascita del palazzo reale è dovuta alla scoperta dei primi reperti dell’antica Herculaneum, per seguire i quali Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia decisero, nel 1738, di costruire, proprio qui, tra le pendici del Vesuvio e il porticciolo del Granatello, la loro villa estiva. Alla sua realizzazione lavorarono ingegneri, architetti e decoratori, da Giovanni Antonio Medrano ad Antonio Canevari, da Luigi Vanvitelli a Ferdinando Fuga.

Il sito di Portici si rivelò ben presto intriso di memorie sepolte: ad ogni scavo qualche meraviglia del passato tornava alla luce. Questi reperti, insieme con quelli provenienti dalle città sepolte di Ercolano e Pompei, furono sistemati nelle stanze della Reggia, formando una delle raccolte più famose al mondo e dando vita all’Herculanense Museum, inaugurato nel 1758 e meta privilegiata del Grand Tour. Nei primi anni dell’Ottocento le collezioni di archeologia furono trasferite a Napoli, costituendo il nucleo dell’attuale Museo Archeologico Nazionale.
Durante il decennio francese (1806-1815) la Reggia fu restaurata con nuovi apparati decorativi e arredata secondo il gusto dell’Impero francese.

Con la nascita dello Stato unitario, il Palazzo di Portici e il Parco reale furono assegnati alla Provincia di Napoli (oggi Città Metropolitana) per destinarla alla Reale Scuola Superiore di Agricoltura, istituita nel 1872. Contestualmente fu fondato l’Orto Botanico nel giardino soprano della Reggia. Il Sito Reale ha un bosco superiore, originariamente dedicato alla caccia, ed uno a valle che si estende fino al mare. Il Parco a monte e a valle della Reggia è un’affascinante immersione nella natura; lungo la sua cospicua estensione sono conservati spazi di flora mediterranea, coltivi e vivai di specie diverse.

Successivamente, nel 1935, la Scuola di Agraria diviene Facoltà di Agraria della Università di Napoli Federico II, accentuando le funzioni didattiche e scientifiche del sito.

 

Nel corso degli ultimi anni la Città Metropolitana di Napoli, grazie anche alla preziosa sinergia istituzionale creatasi con il Dipartimento di Agraria della Federico II, il Centro Musa e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, ha realizzato importanti lavori di restauro per valorizzare il patrimonio architettonico e storico artistico del complesso monumentale, che è oggi tra i più splendidi esempi in Europa di residenza estiva della famiglia reale borbonica e sta ritrovando la sua funzione originaria di polo museale e di attrattore culturale per tutto il territorio.


INFO:

QUANDO: dal 14 ottobre 2022 al 31 ottobre 2023
ORARI: invernale: 09:30-17:30   /   estivo: 09:30-19:00 (dal 15 marzo al 15 ottobre)
GIORNO DI CHIUSURA: mercoledì
COSTO BIGLIETTI:
– biglietto mostra € 5,00 + eventuali € 1,50 per l’acquisto on line
– biglietto integrato unico € 15,00 + € 1,50 per l’acquisto on line
(vendita on site sia al Parco, sia alla Reggia. Valido per 2 giorni per l’ingresso alla mostra, al Parco Archeologico di Ercolano, alla Reggia di Portici, quindi al Museo Herculanense e all’Orto Botanico).

L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Verona dal 15 al 17 settembre 2022.

Per informazioni: Tel 0758005434  | mail info@wtevent.itwww.wtevent.it