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I Luoghi Unesco d’Italia | Mantova e Sabbioneta e i siti Unesco della Lombardia

18 Marzo 2021

Forse non tutti sanno che il primo e il secondo dei siti italiani iscritti alla Heritage List Unesco si trovano in Lombardia. Parliamo dell’Arte rupestre della Valle Camonica, suggestive incisioni rupestri risalenti a oltre 12mila anni fa, iscritte a Patrimonio dell’Umanità nel lontano 1979, e del Cenacolo Vinciano, che Ludovico il Moro commissionò a Leonardo da Vinci tra il 1494 e il 1497 all’interno del Convento Domenicano di Santa Maria della Grazie a Milano, divenuto sito Unesco l’anno successivo.

La regione Lombardia ospita anche interessanti esempi di progettazione urbanistica così importanti e ben conservati, da essere considerati patrimonio dell’Umanità. Uno senz’altro particolarmente noto e apprezzato è rappresentato dalle città di Mantova e Sabbioneta, che costituiscono due tappe significative della pianificazione territoriale e degli interventi urbanistici intrapresi dai Gonzaga nei loro domini. La progettazione urbanistica delle due città rappresenta la tipologia ideale di fondazione urbana rinascimentale: da un lato, quella evolutiva di Mantova, città-corte ricca e in evoluzione continua, dall’altra quella fondativa di Sabbioneta “città ideale”, progettata come declinazione di città dell’arte e della cultura.

Parlando di progettazione non possiamo non citare anche l’altro sito Unesco della Lombardia, che rappresenta la “città ideale del lavoro”, il Villaggio operaio di Crespi d’Adda. Realizzato tra Otto e Novecento dalla famiglia Crespi accanto all’azienda tessile, l’insediamento era strutturato sul modello delle città giardino ottocentesche e dotato di servizi estremamente innovativi, tra cui l’illuminazione elettrica e la rete idrica. Si è mantenuto inalterato nel corso del tempo al punto da diventare il villaggio operaio più intergro e meglio conservato d’Europa e per questo è stato iscritto nella WHL nel 1995.

Oltre all’arte rupestre della valle dei Segni, le testimonianze preistoriche che caratterizzano la regione, divenute anch’esse patrimonio dell’Umanità, si trovano anche in altri due siti, quello di Monte San Giorgio, il più ricco complesso di vertebrati marini al mondo, testimonianza di una storia antica di 12 milioni di anni, e nel sito seriale transnazionale dei Siti palafitticoli dell’Arco Alpino, che comprende ben 111 insediamenti, databili dal 5000 al 500 a.C., ubicati sulle rive di laghi o di fiumi in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia. 19 i siti che si trovano in Italia, distribuiti su 5 diverse regioni, di cui 10 solo in Lombardia, tra il Lago di Varese, con le strutture palafitticole più antiche, e il Lago di Garda, che ha una concentrazione di palafitte di più di 30 abitati, che raccontano la vita quotidiana delle comunità primitive.

La Lombardia ha, tra i suoi confini, altri tre siti seriali, quello dei Sacri Monti delle province di Como e Varese, che condivide con il Piemonte, quello dei “Longobardi in Italia. I luoghi del potere” con le più importanti testimonianze monumentali di epoca longobarda, e “Bergamo e le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo”, tra Lombardia, Veneto, Croazia e Montenegro, ultimo dei siti Unesco lombardi, dal 2017. Risale, invece, al 2008 l’iscrizione nella WHL Unesco della Ferrovia Retica tra Lombardia e Svizzera, con il suo caratteristico trenino rosso del Bernina che collega la Valtellina a Saint Moritz.

Per conoscere da vicino questi e altri siti Unesco del nostro Paese e non solo, a Padova, dal 23 al 25 settembre prossimo si svolgerà la dodicesima edizione del World Tourism Event for World Heritage Sites, in cui si potranno avere tutte le informazioni per viaggiare in questi luoghi ricchi di storia e di fascino, oltre che momenti di riflessione e confronto su un turismo responsabile, fondato su eccellenze culturali da preservare e valorizzare, a vantaggio delle comuntà locali e dell’intera umanità.

Per ulteriori informazioni su modalità di partecipazione e adesione al Salone: www.wtevent.it